lunedì 27 settembre 2010

Si scrive






Si scrive



Si scrive di quel che si perde

di quel che non si è mai avuto

-due braccia forti e un tango-

di ciò che non si è pescato


di maglie da cucire sotto il sole

e della rete di una vita intera, bianca

tinta di ruggine. Si scrive delle squame

del sale che si asciuga sui calzoni

degli stivali in gomma nella melma

e delle notti cupe sopra il mare


quando si aspetta l’alba. Quando si va

per porti e per mercati, dentro la nebbia.


16 marzo 2004




Mariella Tafuto

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