Si scrive
Si scrive di quel che si perde
di quel che non si è mai avuto
-due braccia forti e un tango-
di ciò che non si è pescato
di maglie da cucire sotto il sole
e della rete di una vita intera, bianca
tinta di ruggine. Si scrive delle squame
del sale che si asciuga sui calzoni
degli stivali in gomma nella melma
e delle notti cupe sopra il mare
quando si aspetta l’alba. Quando si va
per porti e per mercati, dentro la nebbia.
16 marzo 2004
Mariella Tafuto
Bellissima!!!
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