giovedì 1 luglio 2010

? INDIFFERENZA?


La storia di Matt Muro, un blogger di New York, che dopo una frattura al piede destro ha vissuto la quotidianità sulla metropolitana da persona disabile. Tra i volti indifferenti e sguardi fissi altrove, ha fotografato l'espressione di chi occupa il posto per disabili senza cederglielo. Quei volti ora sono sul suo blog e hanno aperto una discussione che forse non sarebbe mai iniziata. Che faccia ha l'indifferenza? È la domanda che si è fatto Matt Muro, un blogger trentasettenne di New York, che dopo essere incappato in una frattura al piede destro ha viaggiato per qualche settimana sulla metropolitana della Grande Mela con una stampella ed un'evidente fasciatura. Nei suoi viaggi da Brooklyn a Manhattan, si è reso conto dell'indifferenza della gente quando più di una volta è rimasto in piedi, in precario equilibrio.
Tra una fermata e l'altra Matt ha cominciato a fare caso alle espressioni dei volti delle persone sedute nel posto riservato ai disabili, con lui fermo lì davanti, in piedi. Ne parla il Corriere.it, citando il New York Times noto quotidiano americano. Evitare lo sguardo. È questa la tecnica più usata da chi occupa indebitamente il posto dei disabili a New York. Guardare altrove, ma non negli occhi di chi dovrebbe sedersi lì, e fare finta di nulla nonostante dietro al posto ci sia scritto "riservato" ben leggibile. Matt, un po' per gioco, un po' per rabbia, ha deciso di guardarle bene in faccia quelle espressioni da non curanti. Così ha cominciato a fotografare gli ‘indifferenti' di fronte alla sua stampella e alla sua fasciatura, per poi farle finire sul suo blog, dal titolo chiaro come l'avviso sul posto per disabili: http://www.peoplewhositinthedisabilityseatswhenimstandingonmycrutches.com/, e cioè ‘gente che sta seduta nei posti per disabili mentre io sto in piedi con le mie stampelle', punto com. Un titolo lungo, come la fila delle foto scattate col suo telefonino e pubblicate sul blog. Una dietro l'altra. Matt ha cominciato per sfogo personale, ma dopo qualche mese il suo diario on line è stato ‘scoperto' dai naviganti della rete e da allora raccoglie l'indignazione di tanti, lo stupore di alcuni e le parole grosse di pochi. In poco tempo il sito internet ha ricevuto più di 80 mila visite e commenti di ogni genere.

Matt ha aperto, col suo foto-blog, un luogo di discussione. Non mancano infatti interventi di visitatori che fanno notare come molte forme di disabilità non siano così evidenti come una fasciatura e una stampella, altri gli dicono che il regolamento vigente nella metro prevede che il passeggero possa cedere il posto su esplicita richiesta o chi sentenzia in modo secco "La gentilezza è roba del passato, amico. Questa è una città crudele piena di gente cinica e piena di sé". Matt oggi non ha più stampella e fasciatura adesso, ma c'è chi gli chiede di non mollare la sua missione, ma di puntare ad altre denunce come fotografare quelli che impediscono ai passeggeri di scendere dalla metro perché hanno fretta o altro ancora. Per il momento i volti dell'indifferenza a New York si possono vedere sul suo sito, e a dirla tutta sembrano volti comuni, non troppo distanti da quelli delle metropolitane italiane.

Un pò come succede nelle città italiane dove spesso chi occupa i posti auto dei disabili è gente che sembra perbene.....o peggio SI RITIENE PERBENE!!

Mi piacerebbe un fotoblog sui gesti incivili quotidiani! Lo facciamo?aspetto vostre foto........




4 commenti:

  1. TITOLO PIU' CHE APPROPRIATO
    L'INDIFERENZA è vivida in tutti coloro che non vivono il problema... quando poi fai notare il loro comportamento scorretto allora ti guardano come se tu fossi un'alieno.. sei tu il disturbo.. tu secondo loro sei il problema e tu devi trovare come risolverlo senza coinvolgerli.. infatti ,li farebbe sentire colpevoli,.. i primi a ovviare a questo sono proprio le istituzioni..
    provate ad entrare in una struttura pubblica.. scale.. ascenzìsori solo per "abili"
    neanche un poggia mano per aiutarti.. nessun servizio ... nelle scuole .poi!!!!!.. ecc... Io aprezzo il lavoro di questo giornalista..... ma.... onestamente se non si fosse trovato dall'altra parte della barricata avrebbe sentito il problema?? o anche lui non si sarebbe alzato davanti ad uno in difficolta?.. sono molto scettica in merito.. per capire bisogna provare o viverci insieme... scusate ma questo è quello che sento perchè vissuto su la mia pelle.. io tutti i gg vado a lavoro.. la mia disabilità è evidente eppure nessuno si alza a meno che non sia io a chiedere.. e vi assicuro chiedere cio che è tuo di diritto è umiliante.. preferiscono guardare altrove.. non hanno neanche il coraggio di guardarti negli occhi.. sarebbe come dire.. ok adesso mi alzo e ti facio sedere....condividerò questo blog perchè altri ne traggano insegnameto... da noi si dice ...... quando piove bagna tutti .. non puoi sapere se il giorno bagnerà anche te...

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  2. ... Bellissima idea parteciperò!

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  3. Si ma noi quel che non guardano, dobbiamo costringerli aguardarci negli occhi. Sarà difficile, ma è necessario. Io, per eempio, mi ricordo che al'inizio, quando camminavo col mio amico in carrozzina, avevamo quasi timore di chiedere, per esempio, di passare avanti in una fila alla posta, poi col tempo ci siamo fatti più audaci e siamo passati avanti senza nemmeno chiedere.

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  4. mi trovo daccordo con il mio amico sab ed anche con gabr e mara,molto dipende da noi,bisogna rivendicare i propri diritti sempre senza alcun timore!!!!invito tutti voi a mandare foto delle piccole grandi inciviltà quotidiane di qualsiasi genere.

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