mercoledì 14 aprile 2010

Manca una mentalità multiculturale


In Italia aumentano gli stranieri, ma per loro integrarsi è difficile. A cavallo tra la fine dell’Ottocento e per gran parte della prima metà del Novecento eravamo noi italiani a riempire i barconi e i treni della “speranza” che conducevano verso terre lontane e straniere. Si viaggiava stretti, con la storia di una vita chiusa in una valigia di cartone e mentre il cuore soffriva l’abbandono dei cari, la testa ordinava di non piangere ma di farsi coraggio, perché non c’era altro modo di guadagnare quel poco che servisse a sfamare chi restava. Oggi è l’Italia ad essere un paese multiculturale: cittadini provenienti dall’Europa dell’Est, dall’Africa, dalla Cina, dall’India e in particolare dal Bangladesh riempiono le nostre città.I soli rumeni emigrati in Italia sono circa un milione, quelli che si sono insediati nella capitale sono 157.000 ( fonte corriere della sera del 23 febbraio 2009) , e da quando la Romania è entrata a far parte dell’Unione Europea si è avuto un incremento del 68 per cento del flusso migratorio da Bucarest a Roma. Il regista rumeno Bobby Paunescu ha presentato alla Mostra Internazionale di Arte Cinematografica Venezia 66 il film “Francesca”. L’opera di Paunescu è stata applaudita dal pubblico e promossa a pieni voti dalle critiche. Il film racconta la storia di una giovane trentenne che abbandona la Romania per raggiungere l’ Italia e tentare di realizzare il suo sogno: aprire un asilo multietnico a Sant’Angelo Lodigiano. Ma una volta arrivata nel nuovo paese scoprirà che gli italiani non sono poi così accoglienti e che per un immigrato le vie da percorrere per raggiungere un obiettivo, un’ambizione, l’integrazione, sono ripide, tortuose e piene di pregiudizi che ostacolano il cammino. Siamo stati rappresentati come intolleranti e razzisti. Ma il ritratto dei rumeni, d’altro canto, non è dei migliori: uomini che, approfittando delle speranze e della debolezza delle loro connazionali, instaurano, una volta arrivati in Italia, veri e propri racket della prostituzione, ma anche dell’usura e della corruzione. Gli italiani visti dai romeni sono schiavisti e prevenuti nei loro confronti, così prevenuti che secondo i loro racconti a un romeno può capitare di essere arrestato per il solo fatto di provenire dalla Romania. “Francesca” non è stato gradito allo stesso modo da Alessandra Mussolini, che viene apostrofata da uno dei personaggi con una parolaccia. La Nipote del Duce, oggi parlamentare del Pdl, ha subito pronta la querela in quanto ritiene che la frase incriminata sia lesiva della sua immagine. La Fandango ha deciso ciò nonostante di mantenere la pellicola intatta nella sua forma e nei suoi contenuti poiché , come ritiene anche Paunescu, non si tratta di parole pronunciate con l’intento di offendere, ma piuttosto con quello di riportare delle reali opinioni dei cittadini rumeni. Il magistrato di Roma Luciana San Giovanni ha ritenuto che la frase “oltraggiosa” non fosse offensiva se contestualizzata. I fatti di cronaca costruiscono e confermano però l’idea molto diffusa nel nostro Paese che i rumeni siano particolarmente dediti all’illegalità. Si pensi ai numerosi casi di stupro, uno per tutti quello avvenuto nel parco della Caffarella a Roma, ma anche di furto, di guida in stato d’ebrezza e di omicidio. Nel 2004 si contavano 25.997 reati imputati a cittadini rumeni , mentre già nel 2007 erano raddoppiati arrivando al numero di 47.425. Non è da trascurare però la rilevanza spropositata che viene assegnata a fatti di questo genere dai mass media: la percezione che reati gravi come la violenza sessuale siano in gran parte compiuti da extracomunitari è errata, perché di fatto l’80per cento delle violenze avviene per mano di uomini italiani, talvolta mariti, padri e fidanzati delle vittime. Essendo chiaro che chi delinque deve essere punito, non si dice così di frequente però che le difficoltà ad integrarsi legalmente sono per molte persone insormontabili e che una condizione di emarginazione conduce velocemente alla devianza e alla delinquenza. Sono molti, inoltre, i rumeni e gli altri extracomunitari che muoiono nei cantieri dove vengono assoldati per lavorare in nero e privi di tutela e sicurezza o che svolgono impieghi reputati di basso livello. Questo film è come uno specchio nel quale si riflettono migliaia di storie come quella di Francesca. Forse è arrivato il momento per noi italiani di fare un po’ di autocritica, smettendo di nasconderci dietro la paura che genera la condanna dell’estraneo. Magari rispolverando le vecchie foto dei nonni e dei bisnonni che un tempo cercarono anche per loro una via d’uscita dalla povertà si potrebbe riconoscere nei loro volti quelli degli immigrati che ci capita di incontrare per le strade.

http://www.corriere.it/cronache/09_ottobre_28/immigrazione-rapporto-caritas_a0c57116-c3a5-11de-a7c3-00144f02aabc.shtml

http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/09_novembre_11/procacci_francesca_polemica-1601995039812.shtml

http://www.mymovies.it/film/2009/francesca/

Per saperne di più sull’immigrazione degli italiani vedete Nuovomondo un film del 2006 di Emanuele Crialese; il film è girato totalmente in lingua siciliana.


Chiara Ingrosso

1 commento:

  1. Secondo la mia esperienza di insegnate devo constatare che gli studenti stranieri sono più bravi dei compagni italiani.
    Desiderio di emergere? Ragazzi più consapevoli o cos'altro? Il ministero dell'Istruzione ha appena pubblicato il notiziario statistico sugli alunni stranieri relativi all'anno scolastico 2008/2009. E tra le oltre 30 pagine di numeri, grafici e tabelle si possono trovare alcune indicazioni interessanti. La prima riguarda gli esiti degli esami di maturità 2009 che il ministero non ha ancora pubblicato.
    La nazionalità maggiormente rappresentata nelle scuole è quella rumena (con oltre 105 mila unità), seguiti da albanesi, marocchini e cinesi......

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