lunedì 28 settembre 2009

Solo fumetti?


Kiyoharu, Tomomi e Hisanobu sono tre ragazzi dal carattere fondamentalmente diverso, ma le cui strade si intrecciano sia nella sventura che nella voglia di riscatto. Kiyoharu, in seguito a una malattia, ha dovuto subire l’amputazione di una gamba, rimanendo così su una sedia a rotelle, ma non rassegnandosi per questo a giocare a basket. Tomomi ama il basket più di ogni altra cosa, ma è perseguitato dal rimorso di aver provocato un incidente stradale rendendo invalida una ragazza. Hisanobu è il capitano della squadra di basket del suo liceo, ma rimane paraplegico dopo essere stato investito da un camion. Le vicende di questi tre giovani confluiranno un po’ alla volta una toccante e avvincente storia che parla di amicizia, coraggio e amore. (trama tratta dal sito dell'editore italiano Panini Comics ). Questa che avete appena letto, si stenterebbe a crederlo, è la trama di un manga (fumetti giapponesi) "Real" di Takehiko Inoue ; si è abituati a pensare che il fumetto è evasione i più in là negli anni ricordano: Capitan Miki, Black, Zagor, Mister No, Zora, Intrepido, Isabella, Diabolik e...la lista potrebbe continuare.....Fumetti che erano di pura evasione i temi trattati erano adatti ad adolescenti che solo anni dopo avrebbero cercato "l'impegno". Da qualche anno a questa parte si è forse giunti ad una svolta, almeno nel paese del sol levante, vengono scritti e disegnati fumetti che trattano di diversità, ragazzi disabili che vivono, soffrono, amano, esattamente come i loro coetanei "normali". Il fumetto diventa specchio della realtà, avevo già una passione per i fumetti (scarsa per i manga,ma almeno in questa occasione devo ricredermi) ora li apprezzo ancor di più. Penso ai lettori di queste nuvole, lettori di tutto il mondo, che oltre a trame irreali, finalmente, hanno trame più vicine alla realtà un modo questo, che vale più di mille Pubblicità Progresso, per far conoscere ai teenagers che esistono anche persone leggermente diverse, per aspetto ma non per sentimenti, da loro. Un messaggio che centra l'obiettivo perchè semplicemente è scritto nella lingua dei giovani, non sono gli adulti, i "matusa" a consigliare un comportamento ma è il fumetto che nella sua semplicità mostra come l'integrazione non solo è possibile ma è doverosa! Per quanto concerne i fumetti europei non mi pare che c'è qualcosa di simile, forse Brian the brain (consiglio vivamente di leggerlo) dell'artista Miguel Angel Martin che parla di un ragazzo nato senza calotta cranica ma quì si va nel surreale. Disegnatori europei date il vostro contributo!!!

2 commenti:

  1. Far conoscere Lu! Perché non lo sanno che delle persone vivono il disagio di una mutilazione, una malattia o qualsiasi altra dissomiglianza e per questo devono sentirsi diversi!
    E quando i giovani si imbottiscono di sostanze stupefacenti per sentirsi diversi cosa sono? E quando si riempiono di tatuaggi o anelli alle orecchie o tutte quelle stranezze che si mettono da per tutto cosa sono?
    Perché dover vivere sempre questo discernere, discriminare, perchè!
    Quello è nero, quello è comunista, l’altro è fascista, quello è pederasta, quello è senza un braccio, quello non può parlare, e i normali?
    Io?
    Io sono normale? NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, non lo sono perché credo in un mondo buono e giusto, perché credo nella normale unicità che esiste in ognuno solo perché E'!
    Ma cosa è la normalità? Cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
    quella del picchiatore che va a prendere a sprangate il diverso di credo, di sesso, di colore?
    Oppure la normalità sono quegli esseri che si sentono superiori perché dotti, o belli o qualunque cosa gli frulla nella normale testa!
    Si hai ragione Lu dobbiamo insegnare a i nostri giovani a convivere con chi vive un disagio ma non perché è diverso, ma solo perché sono esseri umaniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, sono come me, come lui come esso come tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.
    Ma cosa è la normalità Lu! Cosa? e al dunque cosa è la diversità.
    E’ ciò che creiamo noi, solo noi etichettando il tutto!
    Chi ha stabilito cosa sia o debba essere la normalità?
    Sicuramente non è la pazzia in cui ci troviamo avvolti e che sta creando e da sempre ha realizzato un mondo razzista
    Perdonami Lu, oggi sono più anormale di sempre e stranamente mi vive un tipo di amore molto inquieto, perché anche quando si ama il tutto ci si avvelena e questo perché siamo esseri umani !!!!!!!! siamo solo tanti piccoli esseri umani che perdono il tempo a vedere ciò che non da nulla ma toglie, senza esistere di ciò che colma di gioia, Amore, e lo sai perché? Perché siamo così pusillanimi Lu? Perché abbiamo paura che accada a noi la tragedia che vivono altri e quindi non vogliamo vedere e se vediamo ci scostiamo con disprezzo da ciò che ci terrorizza

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  2. Consiglio:Ileana Argentin, Che bel viso... peccato, Roma, Donzelli Editore, 2007 in cui l'autrice afferma:«Vorrei tanto far capire alla gente che la disabilità è uno status di vita, non una malattia»

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