4 settimane fa
sabato 18 dicembre 2010
Uomini che amano troppo
Non sono solo le donne ad “amare troppo”… Capita anche agli uomini, che a volte vivono relazioni infelici e ossessive senza rendersi conto che stanno usando questa “passione” solo per sfuggire da se stessi.
Come capire la differenza tra un uomo che ama molto e uno che “ama troppo”?
Non è sempre facilissmo, perché a chiunque può capitare, di tanto in tanto, di usare il sentimento come paravento per scordare le proprie difficoltà personali. Un buon metro per giudicare, d’altra parte, è la quantità e la qualità della sofferenza che questi uomini sopportano nei loro rapporti.
E’ un ottimo segno saper aiutare una partner in difficoltà; meno tranquillizzante è l’aver bisogno che lei sia nei guai, per sentirsi utili e accettati. E allo stesso modo, può capitare a tutti di innamorarsi perdutamente di una donna che non ne vuole sapere; ma non è altrettanto sano se questo accade in continuazione… La premura è deliziosa, la disponibilità tirata sino al masochismo è sospetta. La generosità nel sesso in un uomo è bellissima, ma non se arriva alla dimenticanza di se stesso…
Chi sono gli uomini che “amano troppo”?
L’amare troppo, la dipendenza psicologica dalle relazioni, è più diffusa tra le donne, ma non è certo assente tra gli uomini, che però la ‘pubblicizzano’ meno. Un uomo può forse ammettere un amore infelice, ma è improbabile che confessi tutto: la sua ossessione, le umiliazioni, le suppliche e le strategie tentate.
Diverse le tipologie dell’”amare troppo” maschile.
C’è il ’salvatore’, colui che trova sempre donne con gravi problemi. Il più delle volte sono persone che hanno avuto una madre sofferente, che si è appoggiata molto a loro: ecco che spesso ripropongono l’unico modello d’amore che conoscono, scegliendo a ripetizione partner bisognose di cure. Questi uomini hanno bisogno della debolezza della partner per sentirsi utili: se lei riesce a star meglio, il rapporto entra in crisi, e spesso lui va in cerca di una nuova donna da aiutare…
Ci sono poi gli uomini-vittime, molto più passivi: hanno uno spirito di sopportazione infinito, tollerano tradimenti, umiliazioni, mancanza di attenzioni e di rispetto, ripetendosi che ne vale la pena, perché si tratta di un ‘grande amore’. Sono persone con problematiche di tipo masochista, cresciuti in famiglie difficili, nelle quali sono stati abituati a evitare a ogni costo i conflitti.
Infine i persecutori: uomini che partono da un’estrema debolezza interiore che però, per nascondersi, si veste di aggressività, violenza o spirito di persecuzione: aggrediscono verbalmente o fisicamente la partner, la perseguitano con il loro desiderio o la loro gelosia, elaborano strategie di vendetta se lei si allontana.
Ultimi i partner depressi: passano da una crisi abbandonica all’altra, senza riuscire a uscirne.
Caratteristica comune dell’amare troppo è, in ogni caso, l’incapacità di riconoscere che “il problema” non è nella partner - con la sua freddezza, i suoi problemi, i suoi tradimenti – ma dentro di sé, nella inconscia convinzione di non meritare l’amore, nei modelli nevrotici appresi in famiglia.
Capire questo meccanismo di proiezione è il primo passo, necessario e difficile, per riuscire ad amare tanto, ma non troppo, e accettare quello che a questi uomini sembra fare così paura, perché se ne sentono indegni, perché non hanno imparato per primi ad accettare se stessi: essere ricambiati.
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