Far passare il concetto che la diversità è ricchezza e attraverso la conoscenza delle varie forme di emarginazione si giunge al dialogo e all’integrazione.
Secondo il mio parere anche oggi ci sono i "vitelloni": ragazzotti quasi-uomini, tutti più vicini ai trenta che ai venti, i quali oggi come ieri si arrabattano in una cittadina di provincia per dare un senso alle loro giornate vacue, pigre, senza costrutto. Dei bambinoni depressi, scossi da singulti nevrotici e colmi di velleità pindariche; dei vitelli, appunto, lacrimosi e troppo cresciuti, i quali a dispetto del naturale ciclo biologico stanno ancora attaccati alla tettarella di casa, cioè al borsellino di mamma e papà. Un po’ per colpa loro, un po’ per adesione forzosa a un’età d’inadempienza storica e di generale disorientamento.....
Secondo il mio parere anche oggi ci sono i "vitelloni": ragazzotti quasi-uomini, tutti più vicini ai trenta che ai venti, i quali oggi come ieri si arrabattano in una cittadina di provincia per dare un senso alle loro giornate vacue, pigre, senza costrutto.
RispondiEliminaDei bambinoni depressi, scossi da singulti nevrotici e colmi di velleità pindariche; dei vitelli, appunto, lacrimosi e troppo cresciuti, i quali a dispetto del naturale ciclo biologico stanno ancora attaccati alla tettarella di casa, cioè al borsellino di mamma e papà. Un po’ per colpa loro, un po’ per adesione forzosa a un’età d’inadempienza storica e di generale disorientamento.....