sabato 21 novembre 2009

Serata del 25 novembre 2009


Mercoledì 25 novembre, alle ore 20, nei locali del Trip in Via Martucci n° 64, Napoli, l'Associazione Culturale Galilea organizza Vedere la diversità.
Proiezioni di videoarte a cura di Enrico Tomaselli, Art Director festival Magmart.
A seguire interventi di Rosy Sica - Associazione Culturale Galilea -
e di Tommaso Ariemma - filosofo -
Ingresso gratuito.

2 commenti:

  1. ....Fiammetta pensa...sara' un bel vedere questa serata sulla diversita', sicuramente non ci si annoiera' visto che viviamo al cospetto di tanti cloni spesso anche mal riusciti,ci vogliono questi
    momenti di riflessione se non altro qualcuno puo' rendersi conto che oltre le barriere mentali esistono uomini capaci di pensare in modo autonomo
    per produrre arte.L'arte che e' sinonimo di sensibilta' d'animo potrebbe far risvegliare i sensi ai "CLONI".

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  2. A pensarci bene le argomentazioni dell’intollerante sono talvolta convincenti per molti: è difficile giustificare la presenza di tanti “musi gialli” che “ci rubano il pane” o di questi islamici “che sono tutti terroristi”se non fosse per il fatto che: sul pianeta siamo 6 miliardi di uomini e gran parte di questi non la pensano come il mio gruppetto di “simili” . Ma a pensarci bene anche quei simili sono un po’ diversi da me, forse hanno tutti la stessa pettinatura è vero ma una volta mi è capitato di avere un’ idea diversa dalla loro… E poi chi mi dice che solo perché sono nato o vissuto qui ho il diritto di legiferare sui pensieri di tutte queste case, baracche, chiese e moschee?
    Inoltre una volta mi sono divertita ad una di quelle serate etniche che organizzano i miei “simili” e da un indiano ho imparato a bere il the, e ho partecipato alla festa dei sickh mangiando riso e fritteline vestita con tunica con tunica indiana…
    Sarà forse il caso di imparare a vivere insieme? Forse si potrebbe stare nella stessa città senza ritenersi padroni e giudici di tutto ciò che si discosta dalle nostre abitudini e dalla nostra “cultura”, forse si potrebbe lasciare che i nostri figli giochino con bambini musulmani vincendo la paura delle domande che potrebbero farci su allah, sapendo che la diversità culturale non può che arricchire se esposta al pubblico dialogo, quel dialogo che a volte dà fastidio a chi vuole riposare sulle proprie certezze incelophanate....

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