giovedì 4 novembre 2010

F.G.



Francisco Goya (1746-1828) fu affetto da un'encefalopatia, dovuta ad intossicazione da piombo (elemento allora presente nei pigmenti di vari colori), che gli provocò sordità e alterazione della personalità. Dapprima la sua malattia lo ostacolò in ogni attività e fu la causa di una profonda depressione; figure da incubo popolarono i suoi quadri quando ricominciò a dipingere.

Quest'opera appartiene all'attività più tarda di Goya e fa parte della famosa serie di "pitture nere" della Quinta del Sordo, la sua abitazione privata nella campagna sulle sponde del Manzanarre, dall'artista stesso decorata. Goya, quando dipinse questa figurazione mitologica, era ormai quasi completamente sordo, solo e in preda all'angoscia di cui è testimonianza gran parte della produzione della sua vecchiaia.
L'opera, dipinta con inedita crudezza, vuole assumere probabilmente un significato politico: Saturno che divora uno dei suoi figli sembra simboleggiare il tiranno che divora i suoi sudditi, un´ allusione dell'artista, fortemente avvilito dalle vicende politiche europee e spagnole, a Ferdinando VII.
Goya dipinse la figura mostruosa con toni grigiastri e ocra, sul corpo dilaniato del figlio spicca il rosso del sangue; la scena raccapricciante è intrisa di un' atmosfera "allucinata".

La depressione che afflisse Michelangelo (1475-1564), fu di origine psichica. Nel dipingere il volto di San Bartolomeo mentre mostra al Giudice il coltello, l'artista riportò nelle pieghe della pelle del martirio un dolorante autoritratto. I sistemi percettivo, emotivo ed espressivo di altri grandi pittori sono stati, in modo più drammatico, alterati da gravi malattie mentali, quali la schizofrenia e la sindrome maniaco- depressiva.

Gruesser et al., (1988) descrisse, quale particolare disturbo caratteristico di pazienti schizofrenici, l'anormale percezione delle facce. I volti osservati da questi pazienti potevano cambiare velocemente la loro espressione, assumendo sempre più le sembianze di un mostro: la bocca si apriva mettendo in evidenza i canini sporgenti, il naso e gli occhi divenivano più grandi, le pupille si dilatavano. Alcuni disegni o dipinti riportati da pazienti affetti da schizofrenia mettono in evidenza questa particolare caratteristica e mostrano, pur comunicando la sofferenza e le distorsioni percettive di questa terribile malattia, come la "follia" possa, in alcuni casi suggerire una "geniale" creatività artistica.


4 commenti:

  1. BENE E MALE

    "Non è vero che il bene e il male
    sono le diverse facce di un'unica medaglia:
    sono due opposte concezioni
    della vita e della morte,
    che si combattono dagli albori dell'umanità..."
    (Paolo Morales)



    Se ci avessero fatto studiare più Cesare Beccaria e meno Nicolò Machiavelli... forse avremmo un'altra Italia.
    E se ci avessero fatto studiare più Ralph Emerson e meno Friedrich...
    L'elenco è aperto.

    Cesare Beccaria: "Dei delitti e delle pene"...
    Il testo sacro del diritto a livello mondiale.
    Completamente ignorato!
    E' un delitto

    "Il sonno della ragione produce mostri"
    (Francisco Goya)

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  2. La solitudine interiore non sempre è negativa, anzi anche essa è esperienza assolutamente necessaria lungo il percorso evolutivo della psiche perché per suo tramite si impara ad ascoltare il proprio dialogo interiore e ci si accorge dunque della esistenza della propria vita interiore.....

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  3. una delle colpe imperdonabili di noi essere umani è quella di farci condizionare dalle apparenze;si parte per un lungo viaggio costellato da equivoci,pregiudizi,cattiverie gratuite.per evitare tutto ciò basterebbe una semplice riflessione ma a volte,sempre Pensare stanca!

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  4. ... l'Uomo è egoista non pensa al prossimo suo,
    il malessere e il disagio spaventano disturbano creano domande e aspettative fanno pensare ..e nessuno e dico nessuno ha voglia di ascoltare ...e di pensare
    se sei in difficoltà ti compatiscono e ti usano non ti rispettano , perchè chi sta male lo ripeto spaventa disturba .... lo si evita come se il suo malessere fosse contagioso...

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