giovedì 4 marzo 2010

Nati perchè?


Nati due volte di Giuseppe Pontiggia Oscar Mondadori € 7,70 - fino ad aprile c'è il 25% di sconto su tutti gli Oscar Mondadori - .


In questo toccante libro (Premio Campiello 2001) l’autore ci racconta la sua esperienza con un figlio affetto da tetraparesi spastica. È come una confessione, Giuseppe Pontiggia ci rende partecipi del suo dramma, della sua lotta quotidiana, della ricerca affannosa per recuperare le potenzialità di suo figlio. Una battaglia che a volte porta a frustrazione anche perché tutto intorno c’è indifferenza, ignoranza, ci si rende conto che si è soli, la famiglia risulta (molto spesso) il fortino nel quale rifugiarsi, trovare comprensione, mentre invece l’integrazione è l’arma vincente.

A volte si cerca conforto nel paragonare il proprio figlio a disabili più gravi e al genitore può sfuggire il mite pensiero : “nella sfortuna siamo stati fortunati”.

In una intervista Pontiggia dice che l’handicap di un individuo dovrebbe farci comprendere che l’esperienza non ci aiuta soltanto a capire l’handicap ma anche a capire noi stessi.

Questo libro ci sprona ad essere scevri da qualsiasi pregiudizio, ad essere accanto ai disabili, alle persone che soffrono, al diverso, a non lasciarle mai sole ed aiutarle a trovare la loro giusta collocazione nella società. Senza il nostro aiuto la loro lotta quotidiana sarà enormemente più difficile.


1 commento:

  1. Mentre ci si stupisce e ci si indigna per i festini alla cocaina diffusi tra gli adolescenti, si rischia di dimenticare tutti quei giovani aperti a esperienze di solidarietà, generosi, decisi a scoprire nuovi modi di rapportarsi all'altro. È il caso di numerosi studenti delle superiori che decidono nel nostro istituto di spendere un po' del tempo estivo aderendo al progetto Scuola-volontariato , promosso in collaborazione con il Centro di servizio. Durante l'anno si sono svolti momenti illustrativi di cosa significhi solidarietà e di come si possa crescere svolgendo volontariato. Molti scelgono di di partecipare agli stage estivi in una struttura del territorio, impegnata sul fronte dei disabili. Non è facile capire come alcuni ragazzi possano preferire il volontariato alla piscina e ai giri in motorino. L'obiettivo dell’esperienza, è riuscire ad incontrare l'altro, superando le barriere di paura e diffidenza reciproca, senza pietismi e sopraffazioni. Impresa non facile in quanto spesso i normodotati si pongono, magari involontariamente, su un livello superiore, scegliendo la via dell'assistenzialismo. Ciò comporta una mancanza di rispetto nei confronti del disabile, che possiede capacità residue e le deve valorizzare.

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