
Per gentile concessione di Vauro.
Far passare il concetto che la diversità è ricchezza e attraverso la conoscenza delle varie forme di emarginazione si giunge al dialogo e all’integrazione.
...."Non fare del male, non vuol dire fare del bene. Non uccidere qualcuno, non vuol dire curarlo. Volere bene a qualcuno, non significa fare il suo bene. Esigere rispetto, non vuol dire meritare rispetto. Occorre qualcosa di concreto, un gesto all’apparenza piccolo, ma dentro molto forte. Una piccola azione concreta!! Dobbiamo diventare persone migliori e non lo si diventa da un giorno ad un altro, ma (leggere in crescendo) cazzo, fate un cavolo di piccolo passo che poi gli altri verranno da soli. Il 26 marzo 2010 ognuno di voi avrà in mano un libro, una storia che considera bella, dei personaggi che ha amato. Avrà ciò in mano, nella propria borsa o dove volete. Il 26 marzo 2010 voi prenderete questo libro e lo regalerete ad una persona a cui non avete mai parlato. Sì, proprio uno di quelli che vedete tutti i giorni. Alzerete il vostro culo, schiarirete la vostra voce e metterete qualsivoglia infondata vergogna da un’altra parte. Prenderete quest’infuso di rivoluzione e lo donerete ad un vostro compagno. Lo guarderete negli occhi e sorriderete. Perché lo stesso giorno? Perché tutti assieme? Perché saltare da soli è innocuo, ma farlo assieme a milioni di persone può far tremare la terra. Ho bisogno del vostro aiuto. Ho bisogno che diffondiate questo messaggio. Ho bisogno che condividiate quest’evento dovunque. Ho bisogno che trasmettiate agli altri l’importanza di questo gesto. Ho bisogno che voi siate i primi a capire cosa c’è dietro. Ho bisogno che la fiamma si accenda oggi e arda fino a quella data. Ho bisogno di un segnale di vita da parte di tutti. Non voglio credere che uno stupidissimo film di natale o un’ignorante tettona possa attirare e smuovere più gambe di questo messaggio. Voglio avere fiducia. Voglio credere che la cultura possa ancora sconfiggere l’ignoranza. Voglio credere che sotto i colori di ogni partito ci siano ancora persone. Voglio credere che ogni sconosciuto desideri fare amicizia con voi....."
http://albyok.altervista.org/pensoscrivo/Nati due volte di Giuseppe Pontiggia Oscar Mondadori € 7,70 - fino ad aprile c'è il 25% di sconto su tutti gli Oscar Mondadori - .
In questo toccante libro (Premio Campiello 2001) l’autore ci racconta la sua esperienza con un figlio affetto da tetraparesi spastica. È come una confessione, Giuseppe Pontiggia ci rende partecipi del suo dramma, della sua lotta quotidiana, della ricerca affannosa per recuperare le potenzialità di suo figlio. Una battaglia che a volte porta a frustrazione anche perché tutto intorno c’è indifferenza, ignoranza, ci si rende conto che si è soli, la famiglia risulta (molto spesso) il fortino nel quale rifugiarsi, trovare comprensione, mentre invece l’integrazione è l’arma vincente.
A volte si cerca conforto nel paragonare il proprio figlio a disabili più gravi e al genitore può sfuggire il mite pensiero : “nella sfortuna siamo stati fortunati”.
In una intervista Pontiggia dice che l’handicap di un individuo dovrebbe farci comprendere che l’esperienza non ci aiuta soltanto a capire l’handicap ma anche a capire noi stessi.
Questo libro ci sprona ad essere scevri da qualsiasi pregiudizio, ad essere accanto ai disabili, alle persone che soffrono, al diverso, a non lasciarle mai sole ed aiutarle a trovare la loro giusta collocazione nella società. Senza il nostro aiuto la loro lotta quotidiana sarà enormemente più difficile.