sabato 27 febbraio 2010

Eventi!Feste!Arte!Sagre!Concerti!Per un week end diverso



- dal 26 al 28 febbraio 2010 Senerchia (Av) Campania - Sagra del maiale. Un'ottima occasione per degustare salsiccie e costate di suino alla brace, soffritto di carne suina e peperoni e un primo piatto tipico locale.

- 26 febbraio 2010 Napoli (Campania) Galleria Overfoto - Vicoletto San Pietro a Maiella n° 6 "Cyop e Kaf "Fuoco!" sino al 9 aprile

- 27/28 febbraio 2010 Aprica (So) Lombardia - Sunà da mars, la tradizione del "Sunà da mars", letteralmente suonare di marzo, rinnova una pratica magico-propiziatoria presente anche in altre località della valtellina.

- 27 febbraio 2010 Ercolano (Na) Campania "Esoterismo e Religiosità popolare" viaggio alla scoperta del Santuario della Madonna di Pugliano e al suggestivo ipogeo sotterraneo dell'arciconfraternità della SS Trinità - ore 10.30 € 15.

- 28 febbraio 2010 Alfadena (Aq) Abruzzo "A te pumpa me" antico rito propiziatorio che risale all'epoca dei sanniti per allontanare l'inverno e favorire l'arrivo dell'estate.

- 25 febbraio al 20 marzo 2010 Napoli - Campania - Villa di San Donato in piazza S. Eframo vecchio " La quadratura del cerchio" opere di Robert Schaberl.

Se avete degli eventi, mostre, feste, concerti... da suggerirci non dovete fare altro che scrivere al seguente indirizzo email: atar64@libero.it
Buon Divertimento!!!!!

martedì 23 febbraio 2010

Il video della settimana



venerdì 19 febbraio 2010

Eventi!Feste!Arte!Sagre!Concerti!Per un week end diverso

Questa rubrica vuole essere una bussola per orientarsi nei tanti avvenimenti del week end (ma non solo) che si svolgono nel Belpaese, a voi scegliere quello che più vi aggrada!!
Se avete degli eventi, mostre, feste, concerti... da suggerirci non dovete fare altro che scrivere al seguente indirizzo email: atar64@libero.it
Buon Divertimento!!!!!


19 febbraio 2010 - Napoli (Campania) PAN in Via dei Mille 60 - "Los impoliticos" dal 19 al 28 febb. orario 9.30 - 19.30 festivi 9.30 - 14

19 febbraio 2010 - Napoli (Campania) Officina 99 - Via Gianturco - 99 Posse in concerto - orario: tardi!

20 febbraio 2010 - Napoli (Campania) Penguin Cafè - via Santa Lucia 88 - Vintage Style: Party in maschera a tema...anni '70 - ore 22.

19/21 febbraio 2010 - Bergamo (Lombardia) Bergamo Creattiva - è una manifestazione dedicata al mondo delle arti manuali, dell'hobbistica, del modellismo e del bricolage.

21 febbraio 2010 - Vernio Prato (Toscana) Festa della Polenta. L'antica società della Miseria di San Quirico organizza ogni anno la Festa della Miseria (o della Pulendina) che oramai da secoli vede la distribuzione gratuita in piazza di polenta dolce di farina di castagne, aringhe e baccalà. La festa risale al 1576 e ricorda una generosa distribuzione di polenta di castagne, aringhe e baccalà concessa ai sudditi da un conte Bardi, durante una grave carestia.

sabato 13 febbraio 2010

Eventi!Feste!Arte!Sagre!Concerti!Mostre!Per un week end diverso

Questa rubrica vuole essere una bussola per orientarsi nei tanti avvenimenti del week end (ma non solo) che si svolgono nel Belpaese, a voi scegliere quello che più vi aggrada!!
Se avete degli eventi, mostre, feste, concerti... da suggerirci non dovete fare altro che scrivere al seguente indirizzo email: atar64@libero.it
Buon Divertimento!!!!!

13 febbraio 2010 - Napoli - Campania - Teatro Spazio Libero in via del Parco Margherita 28, presentazione del nuovo cd dei Vottafuoco - folk e tammurriata.

13 febbraio 2010 - Napoli - Campania - Molteplici dissertazioni sonore - Libreria Perditempo via San Pietro a Majella 8 Napoli, ore 22. Dj set di Luca Della Cameretta.

- 14 febbraio 2010 - Bagolino (Bs) Lombardia - Carnevale Bagosso - il carnevale Bagosso conserva intatto il suo spirito indipendente e l'originalità del suo complesso cerimoniale, rimanendo una festa in cui ancora oggi Bagolino si identifica e si immerge con il coinvolgimento di tutto il paese.

- 14 febbraio 2010 - La polenta degli innamorati - Rocca di Papa (Rm) Lazio - preparata sul posto con ricette locali come da tradizione, la polenta per l'occasione sarà servita nelle famose "Sciuffelle" (scifi di legno) che saranno in omaggio da conservare per ricordo. La grande festa di Rocca di Papa terminerà con il "Bacio più lungo": un bacio di massa da guinness dei primati.

- 16 febbraio 2010 - Farsa popolare di Donn'Annibale - Eboli (Sa) Campania - rappresentazione dell'antica farsa popolare di Donn'Annibale con i costumi legati alla tradizione popolare ebolitana. Sfilata di carri allegorici e maschere dal centro urbano all'antico borgo.


venerdì 12 febbraio 2010

Pagine d'autore


Il Ponte


Ero rigido e freddo; ero un ponte, gettato sopra un abisso. Da questa parte erano conficcate le punte dei piedi, dall'altra le mani; avevo i denti piantati in un'argilla friabile. Le falde della mia giacca svolazzavano ai miei fianchi. Giù nel profondo rumoreggiava il gelido torrente dove guizzano le trote. Nessun turista veniva a smarrirsi in quelle alture impervie, il ponte non era ancor segnato sulle carte. Così giacevo e aspettavo, dovevo aspettare. Una volta gettato, un ponte non può smettere di essere ponte senza precipitare.
Un giorno verso sera - fosse la prima, fosse la millesima, non saprei dire - i miei pensieri erano un guazzabuglio, e facevano una ridda. Verso sera, d'estate, più cupo scrosciava il torrente, ecco che udii un passo umano! A me, a me! Stenditi, ponte, mettiti all'ordine, trave senza spalletta, sorreggi colui che ti è affidato. Compensa insensibilmente l'incertezza del suo passo, ma se poi vacilla, fatti conoscere e lancialo sulla terra come un Dio montano. Egli venne, mi percosse con la punta ferrata del suo bastone, poi sollevò le falde del mio abito e me le depose in ordine sul dorso. Infilò la punta del bastone nei miei capelli folti e ve la mantenne a lungo; probabilmente egli si guardava d'intorno con aria feroce. Poi a un tratto - io stavo appunto seguendolo trasognato per monti e valli - saltò a piedi giunti nel mezzo del mio corpo. Rabbrividii per l'atroce dolore, del tutto inconscio. Chi era? Un fanciullo? Un sogno? Un grassatore? Un suicida? Un tentatore? Un distruttore? E mi volsi per vederlo. Il ponte che si volta! Non ero ancora voltato e già precipitavo, precipitavo ed ero già dilaniato e infilzato dai ciottoli aguzzi che mi avevano sempre fissato così pacificamente attraverso l'acqua scrosciante.

domenica 7 febbraio 2010

Pazzo, crazy, mal, fou, nebun




"La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio ha quì la sua ragione d'essere."


"Ma allo psichiatra è possibile, anzi è la sua principale attività quella di fuggire dal manicomio, attività perfettamente giustificata dal suo dedicarsi ad occupazioni più soddisfacenti e redditizie."



Franco Basaglia

giovedì 4 febbraio 2010

Kelibia: un ponte tra nord e sud


Tra le città tunisine, Kelibia è quella situata più a nord. Si può dire che, grazie alla sua posizione geografica, abbracci metaforicamente il Mediterraneo diventando il punto di incontro privilegiato tra l’Africa e L’Europa. Situata nell’estremità dell’isola di Cap Bon, dista infatti soltanto 73 kilometri dall’isola di Pantelleria (gli abitanti di Kelibia dicono che da qui, alla sera, si vedano le luci del porto di Pantelleria), 140 km dalla Sicilia e 260 km dalla Sardegna e da Malta. Questa sua posizione strategica l’ha esposta, nell’antichità, da un lato, ad invasioni (ne è testimonianza La Fortezza bizantina del VI secolo che sovrasta tutto il porto, realizzata proprio per difendersi dagli attacchi degli invasori) , dall’altro, è stata fonte di arricchimento e di scambio con altre civiltà (lo dimostra il sito archeologico di Kerkeuan, una vera e propria città punica). Recentemente sono state anche ritrovate antiche vestigia ebraiche a testimonianza del fatto che, in passato, a Kelibia abitava una numerosa comunità ebraica. Oggi Kelibia è una ridente città di mare. La pesca ed il turismo sono le sue principali risorse. Il paesaggio (con il suo clima secco e mite), la cucina (dove l’uso di olive e dei capperi la fanno da padrona) sono tipicamente mediterranei.
Kelibia si presenta agli occhi dei visitatori stranieri come una città moderna, piena di resorts turistici, con una movida notturna che non ha nulla da invidiare a ben più note città europee come Ibiza o Riccione. Ma la bellezza di Kelibia non risiede tanto nelle sue attrazioni turistiche o nelle vestigia del suo illustre passato quanto nei suoi abitanti, incarnazione del fenotipo mediterraneo. I suoi abitanti hanno il sé la traccia di tutte quelle popolazioni (romani, fenici, arabi) che sono approdate sulle coste del mare che bagna Kelibia. I ragazzi di Kelibia sono diversi da quelli di altre città come Kairouan (orgogliosi di discendere da stirpe araba; c’è un detto qui che dice che gli abitanti di Kairouan si riconoscano dal taglio degli occhi!) o di Gabès e, se non fosse per i costumi tipici che i bambini indossano per attrarre i turisti o per il gelsomino che essi porgono gentilmente ai turisti, non sembrerebbe di trovarsi in Tunisia.
La strada che da Korba conduce a Kelibia è disseminata da greggi di pecore al pascolo e, man mano che ci sia avvia verso il centro abitato di Kelibia, ci si imbatte in tante piccole imprese artigianali, soprattutto mobilifici a conduzione familiare. Ma è la notte che la città di Kelibia scopre il suo volto ed i giovani si confondono con i turisti. L’unica cosa che conta è divertirsi e si sa, il divertimento è un linguaggio universale che non conosce confini. Le ragazze sorseggiano il thé alla menta nei caratteristici cafè e fumano, insieme ai turisti, il narghilé (che qui chiamano sciscia), indossano vestiti all’occidentale, l’unico tocco esotico che le rende “riconoscibili” sono gli accessori (gli orecchini ingombranti, i bracciali in stile arabo o gli onnipresenti ciondoli scacciamalocchio denominati “Hamsa” (cinque) che simboleggiano la mano di Fatima le cui cinque dita rappresentano i cinque pilastri dell’Islam. Com’è lontano, visto da qui, lo sterile dibattito che in Italia e in Europa imperversa, sul velo islamico. Qui non lo indossa quasi nessuno e comunque, la decisione di portarlo o meno, è affidata alle coscienze di ognuno.
Oggi come ieri questa gente ha fatto della diversità la sua ricchezza. I continui accostamenti con altri popoli, con altre culture, con altre realtà hanno permesso, agli abitanti di Kelibia, fin dai tempi più remoti, di percepire il prossimo non come una minaccia per la propria sopravvivenza bensì come un’inesauribile fonte cui attingere. Kelibia, più di altre città, ha saputo sfruttare positivamente questa sua caratteristica accogliendo tutto ciò che di buono veniva dall’esterno senza perdere i tratti peculiari della propria identità storico-culturale. Poiché, è soltanto conoscendo approfonditamente la propria identità, la propria storia, le proprie radici, che si può imparare ad accettare ed accogliere pienamente la diversità senza trarre soluzioni sbrigative o demagogiche, senza pregiudizi o stereotipi ma con coscienza, senso di responsabilità e amore.


di Emanuela Frate

lunedì 1 febbraio 2010

La felicità è amore


La felicità è amore, nient'altro.
Felice è chi sa amare.
Amore è ogni moto
della nostra anima in cui essa
senta se stessa e percepisca
la propria vita.
Felice è dunque
chi è capace di amare molto.
Ma amare e desiderare non è la stessa cosa.
L'amore è desiderio fattosi saggio;
l'amore non vuole avere;
vuole soltanto amare.


H. Hesse