domenica 29 novembre 2009

Attenti al cane


"Certo è deplorevole che gente che vive di sussidi tenga poi un cane",
ha dichiarato un responsabile della Previdenza Sociale nel Varmland.

La legge ha i suoi difetti.
I poveri han diritto a tenere un cane.
Potrebbero tenere dei topi, invece:
van bene anche loro e sono esentasse.
Se ne stanno in anguste stanzette
coi loro costosi bastardi.
Perchè non giocano con le mosche?
Non sono animali da compagnia?

E al Comune tocca pagare.
Bisogna farla finita
o c'è da temere
che si comprino delle balene.

Una decisione va presa:
abbattere i cani! Non è una buona idea?
Il prossimo provvedimento: abbattere i poveri.
Così il Comune risparmierà qualcosa.




Stig Dagerman

giovedì 26 novembre 2009

La foto della settimana

mercoledì 25 novembre 2009

NO DRUGS

Un iscritto alla nostra associazione ha preparato questo video ci è parso doveroso pubblicarlo.
Fateci sapere cosa ne pensate.



sabato 21 novembre 2009

Serata del 25 novembre 2009


Mercoledì 25 novembre, alle ore 20, nei locali del Trip in Via Martucci n° 64, Napoli, l'Associazione Culturale Galilea organizza Vedere la diversità.
Proiezioni di videoarte a cura di Enrico Tomaselli, Art Director festival Magmart.
A seguire interventi di Rosy Sica - Associazione Culturale Galilea -
e di Tommaso Ariemma - filosofo -
Ingresso gratuito.

venerdì 20 novembre 2009

Supereroi diversi...


Ancora un articolo sui fumetti!Molti di voi avranno letto, sicuramente, il mio articolo - scritto a settembre su questo blog - sul manga di Takehiko Inoue che parlava di un gruppo di amici al cui interno era presente un disabile, ora invece parliamo di Butch, Diva, Glitter, Indigo, Liberty, Mr. Muscles e Prowler supereroi omosessuali della serie Spandex disegnati dall'inglese Martin Eden. Supereroi un pò particolari che hanno come obiettivo non quello classico di sconfiggere il crimine ma di far rispettare la diversità sessuale, avranno il compito di raccontare cosa accade quando si deride un omosessuale, quando si insulta o si picchia una lesbica, ecc. Anche nella libertina Inghilterra l'omofobia va diffondendosi e fa piacere che un disegnatore di fumetti abbia sentito l'esigenza di parlare di simili problemi. Se nel mondo dei fumetti abbiamo bisogno di Supereroi nella vita quotidiana abbiamo bisogno unicamente di persone diverse....

domenica 15 novembre 2009

All'orecchio di una ragazza.......di G. Lorca


Non volli.
Non volli dirti nulla.

Vidi nei tuoi occhi
Due alberelli folli.
Di brezza, di riso e d'oro.

Oscillavano.

Non volli.
Non volli dirti nulla.

lunedì 9 novembre 2009

domenica 8 novembre 2009

Riti, culti, credenze, leggende, storie, favole, miti....


Parliamo di Ruviano ridente paese (si spera almeno) del casertano. Tra le tradizioni ruvianesi legate alla festività di San Martino vi era un banchetto che, nell'immediato dopoguerra, un gruppo di buontemponi organizzava nel piccolo spazio della "Vatera" lungo via Castello. Spiccava tra tutte la figura di "Alfredo 'u sunatore" che tra un bicchiere di vino e una forchettata di pasta coglieva l'occasione per stuzzicare i passanti: il tema di questo "sfottò" era naturalmente legato alle corna. Egli era solito recitare, per l'occasione, una poesiola di cui sfortunatamente si sono perse le tracce, avente per oggetto proprio il patronato di San Martino per i becchi. Non ci è dato sapere se questa fosse una ricorrenza festeggiata anche in precedenza a Ruviano nè se il semplice convivio avesse radici più profonde. Forse fu ripreso imitando altre località del meridione, non esclusa Napoli stessa, in cui la festa dei cornuti era in voga tra il popolino. Col tempo, forse con la defezione dei conviviali quest'usanza cessò per essere poi ripresa, agli inizi degli anni settanta. Anche questa partì da un gruppo di amici che nel giorno di San Martino presero l'abitudine di portare in processione le corna e poi finire tutti a cena. Questo rituale, con qualche interruzione, si è tramandato negli anni acquistando sempre nuove connotazioni avvicinandosi al rito caratteristico in voga presso varie località italiane.

mercoledì 4 novembre 2009

Pagine d'autore


"....mi misi a percorrere con lo sguardo le case stinte, che parevano accovacciate l'una di fianco all'altra come vecchi animali neghittosi nella pioggia. Che aria squallida e cadente avevano tutte. Stavan lì addossate senza criterio, come erbacce spuntanti dal terreno. Erano state costruite due o tre secoli prima a ridosso di un muro di pietra basso e giallo, unica sopravvivenza di un antico edificio assai esteso in lunghezza, come viene viene, senza tener alcun conto delle altre. Qui una mezza casa fuori squadra con fronte rientrante; là accanto un'altra, che invece sporge come un dente canino. Sotto il fosco cielo parevano giacere nel sonno, e nulla si avvertiva di quella vita perfida e ostile che talvolta par da esse emanare, quando la nebbia delle sere autunnali che ristagna nelle vie ne vela e dissimula la quasi impercettibile mimica. Abito qui da una generazione, e in tutto questo tempo si è fatta sempre più forte in me l'impressione, e non riesco a liberarmene, che ci siano certe ore della notte e sul primo far dell'alba ad esse riservate, ore che queste case devono trascorrere in agitati, muti, conciliaboli segreti. E talora un lieve fremito trascorre pei loro muri, inspiegabili, misteriosi rumori rotolano giù per i tetti e s'infilano nei tubi delle grondaie, e noi con i nostri sensi ottusi non vi facciamo caso, non ci chiediamo quale causa abbiano questi fenomeni. Ho spesso sognato di stare a spiare queste case nella loro attività fantomatica e di apprendere, con stupore e paura, che esse sono le autentiche, occulte signore della via, capaci di privarsi della loro vita e dei loro sentimenti ma poi di riacquistarli ancora, di celarli durante il giorno alla gente che le abita per riprenderseli a notte con interessi da usurai. E prende a sfilarmi nella mente tutta quella gente strana che abita queste case come fantasmi, come esseri - non nati da madri - che in quel che pensano e fanno sembrano consistere di tanti pezzi messi insieme a casaccio; e ciò più che mai m'induce a credere che tali sogni celino verità oscure, che nella veglia continuano a covarmi nell'anima come tenui impressioni suscitate da fiabe multicolori.".........tratto da Il Golem di Gustav Meyrink

martedì 3 novembre 2009

Manifesto tedesco degli anni '90 sulla diversità


"Il tuo cristo è ebreo. La tua macchina è giapponese. La tua pizza è italiana. La tua democrazia greca. Il tuo caffè brasiliano. La tua vacanza turca. I tuoi numeri arabi. Il tuo alfabeto latino.
Solo il tuo vicino è uno straniero?"

Parole che non hanno bisogno alcuno di commento, integrazione o altro. Ad una prima lettura può sembrare banale ma il concetto è chiaro, Non facciamo finta di non capire!!

lunedì 2 novembre 2009

Addio, Alda!

Con la scomparsa di Alda Merini se ne va una delle più grandi poetesse e scrittici contemporanee, voce degli esclusi, degli emarginati, dei diversi, capace come pochi di scavare visceralmente nell'animo umano. Addio, Alda!



"Si parla spesso di solitudine, fuori, perchè si conosce un solo tipo di solitudine. Ma nulla è così feroce come la solitudine del manicomio. In quella spietata repulsione da parte di tutto si introducono i serpenti della tua fantasia, i morsi del dolore fisico, l’acquiscienza di un pagliericcio su cui sbava l’altra malata vicina che sta più su. Una solitudine da dimenticati, da colpevoli. E la tua vestaglia ti diventa insostituibile, e così gli stracci che hai addosso perchè loro solo conoscono la tua vera esistenza, il tuo modo di vivere. In manicomio ero sola; per lungo tempo non parlai, convinta della mia innocenza. Ma poi scoprii che i pazzi avevano un nome, un cuore, un senso dell’amore e imparai, sì, proprio lì dentro, imparai ad amare i miei simili. E tutti dividevamo il nostro pane l’una con l’altra, con affettuosa condiscendenza, e il nostro divenne un desco famigliare. E qualcuna, la sera, arrivava a rimboccarmi le coperte e mi baciava sui corti capelli. E poi, fuori, questo bacio non l’ho preso più da nessuno, perchè ero guarita. Ma con il marchio manicomiale."

"Ma il giorno che ci apersero i cancelli, che potemmo toccarle con le mani quelle rose stupende, che potemmo finalmente inebriarci del loro destino di fiori. Divine, lussureggianti rose! Non avrei potuto scrivere in quel momento nulla che riguardasse i fiori perché io stessa ero diventata un fiore, io stessa avevo un gambo ed una linfa."

(Alda Merini, L'altra verità. Diario di una diversa, 1986)

domenica 1 novembre 2009

Vedere la diversità



Mercoledì 25 Novembre, alle h 17.30, nei locali del Trip, in via Martucci 64, Napoli, l'Associazione Culturale Galilea organizza Vedere la Diversità.
Interventi di Rosy Sica, Associazione Culturale Galilea, e Tommaso Ariemma, filosofo.
A seguire, proiezioni di videoarte a cura di Enrico Tomaselli, Art Director festival Magmart.